Luca Castellini (FN):”Caso Citrobcter a Verona: ‘ovviamente’ tutti assolti”.
Qualche giorno fa è stato dichiarato il ‘non luogo a procedere’ per tutti gli imputati, tra medici e dirigenti dell’Azienda Ospedalieri di Verona, che furono coinvolti per la morte di quattro neonati e la disabilità permanente ad altri sei ricoverati in terapia intensiva dal 2018 al 2020. Ebbene, il tragico epilogo della vicenda è stato inciso in tribunale e in nome del popolo italiano: assolti grazie al non luogo a procedere emanato dal giudice preliminare.
Le avvisaglie di questa sentenza c’erano già quando l’anno scorso i periti spacchettarono i periodi dei decessi riuscendo a portare al rinvio a giudizio solo due casi che non avevano superato l’imbuto della prova penale, ma questa sentenza da “muro di gomma” genera preoccupazione tra i cittadini che non sanno a cosa vanno incontro una volta ricoverati; infatti, secondo quanto stabilito dai periti, se un ricoverato è il primo di una catena ad essere infettato non otterrà alcuna giustizia, perché vale solo da quando la sorveglianza sanitaria si è attivata e comunque, come dimostrato, gli eventuali responsabili verranno assolti tutti anche successivamente.
Inquietante poi è il non capire se il batterio killer sia stato trovato nell’acquedotto e da parte di chi siano state effettuate le prove dei campionamento.
Di certo l’ospedale di Borgo Trento è una struttura vecchia che doveva essere già demolita (sono decenni che si attende lo smantellamento del geriatrico) ma che qualche ‘illuminato’ politico di nome Flavio Tosi anziché ricostruire da zero l’ospedale in un’altra zona nel veronese, per non perdere i voti degli anziani, ha preferito rimanere e aggiungere il Polo Confortini che già oggi necessita di ristrutturazioni dopo così pochi anni.
Da poco è giunta alle cronache la presenza di scarafaggi nella mensa del geriatrico che, tra questi ultimi e l’acqua contaminata, pone la domanda su quali siano le garanzie dei cittadini che pagano le tasse per in servizio non solo scadente ma soprattutto pericoloso.
Chiunque abbia avuto un parente ricoverato in ospedale a Verona ha potuto vedere come vengono fatte le pulizie: personale sottopagato da cooperative, e in difficoltà con la lingua italiana, che passa dappertutto con lo stesso panno, nessuno che vigila se tra un paziente e l’altro gli infermieri si lavano le mani e si cambiano i guanti; è ben intuibile come in questo modo si generino infezioni nosocomiali che poi fruttano milioni alla case farmaceutiche.
La vicenda del citrobacter, vista con uno sguardo più ampio sulla giustizia, dimostra poi come la forte pressione della categoria medica verso l’abolizione della responsabilità penale non è altro che il frutto di una prassi giurisprudenziale cristallizzata che caratterizza il già citato ‘muro di gomma’ del tutti assolti.
Abbiamo la certezza della pena e super processi per chi maltratta i cani ma nessuna pena per chi, a seguito di proprie omissioni che non riescono ad essere provate in sede penale, producono la morte di creatura innocenti generando così nei genitori un ulteriore dolore nel dolore.
La politica resta indifferente alla richiesta di una “sanità sana” e adeguata, e chi ne beneficerà saranno solo le strutture private mentre i cittadini, sapendo di non ottenere alcuna giustizia in caso di malasanità, cercheranno sempre più di farsi giustizia da soli.
Si entrerà così nel paradossale circuito che condannerà i cittadini vittime di malasanità mentre assolverà quel servizio pubblico obbligato a fornirlo in maniera adeguata; tra i due litiganti il terzo, ossia la sanità privata accreditata, godrà.
Luca Castellini
Forza Nuova Verona
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